Come per i Santi, gli Angeli e gli Arcangeli nelle religioni Occidentali, nel Voodoo esistono centinaia di Esseri Mistici che fanno da intermediari tra Bondye, e l’umanità. Questi Spiriti della Natura (in parte derivati dagli Orisha della tradizione Yoruba) rappresentano le sfaccettature, i vari aspetti, attraverso i quali Dio si manifesta nel mondo. L’uomo, limitato nel comprendere il mistero dell’assoluto, può entrare in contatto con Dio solo passando attraverso di loro. Le origini africane sono state contaminate durante il periodo della schiavitu’ con elementi cultuali Haitiani, Cubani, Brasiliani, dell’India Occidentale, della Repubblica Domenicana e di altre parti degli Stati Uniti. Tra i molteplici aspetti del Voodoo ci sono le divinità Yoruba. Nelle tradizioni Macumba ( Candomble, Umbanda) sono chiamate Orixa; Nel Vodoun sono chiamate Loas. Tra i sette poteri Africani c’è Obatalà.
Chi è Obatalà
Obatalà è il più anziano di tutti gli Orisha, il principiale creatore supremo del pantheon Yoruba, il Re del Cielo Androgino dal Manto Bianco, che contiene tutti gli altri colori dell’arcobaleno. Governa la mente e l’intelletto, l’equilibrio cosmico, il maschile e il femminile, la comunicazione empatica.
Obatala è raffigurato con abiti bianchi scintillanti, una corona bianca ed un bastone chiamato Opaxoro. Questo bastone è generalmente realizzato con legno della vite. Un simbolo di Obatala è la colomba.
Secondo i racconti mistici, Obatalà creò il corpo umano attraverso il potere della Divinità Suprema Olorùn che vi insufflò il respiro vitale.
Si tratta del padre benevolo di tutti gli Orishas e dell’umanità. E’ lui che preside alla testa ed alle menti degli esseri umani. Olofi creò l’Universo, ma diede a Obatalà il compito di organizzare il mondo e di creare l’umanità. Si tratta della fonte primaria della purezza e della saggezza. E’ contraddistingo dal colore bianco. In questo colore sono infatti racchiusi tutti i colori dell’iride e quindi, in un certo senso, tutte le divinità. Si tratta dell’unico Orisha ad avere sia elementi maschili che elementi femminili.
Origini di Obatalà
La leggenda narra che Obatalà discendendo dal Cielo a Ilè Ifè, in Nigeria, ha portato con sé un galletto, un piccione ed una zucca a fiasco (Lagenaria Siceraria) riempita di terra. Dopo aver versato il terreno nelle acque e composto con il terreno una montagnetta vi ha posato sopra i due animali che graffiando e disseminandolo intorno generarono il resto della terra asciutta del nostro pianeta. Durante il processo di Genesi Obatalà però si ubriacò di vino di palma creando così individui menomati. Di conseguenza egli è anche patrono dei disabili e dei portatori di handicap. Quindi durante i rituali non gli andrà mai offerto vino di palma, sale oppure olio di palma.
Sincretismi di Obatalà
Nella Santería, Obatalá è sincretizzato con Nostra Signora della Misericordia e Gesù di Nazareth.
Nel Candomblé, Obatalá è sincretizzato con Nostro Signore di Bonfim. In questo ruolo, è il santo patrono di Bahia. L’ampio uso di abiti bianchi, che è associato al suo culto, è diventato un simbolo del Candomblé. Il venerdì è il giorno dedicato al suo culto. Nel mese di gennaio a Salvador in occasione della Festa do Bonfim vengono celebrati sia Obatalá che Nostro Signore di Bonfim. Tra i rituali c’è il lavaggio dei gradini della chiesa con un’acqua speciale, realizzata con fiori.
Rituali
Le offerte per Obatala generalmente consistono in una gallina bianca, un serpente, un piccione, una capra, lumache, lumache o guinea. Le offerte che includono alcol, granchio o fagioli non sono apprezzate. Il colore bianco è molto importante nella rappresentazione di Obatala, per questo motivo le offerte di cibo consistono soprattutto in riso bianco, latte, panna, noci di cocco tagliuzzate e pane bianco. Le offerte dovrebbero essere insipide e non contenere spezie. Si dovrebbero indossare abiti bianchi quando si celebra Obatala e le offerte dovrebbero essere fatte su un panno bianco e pulito.